THE CONCRETE UTOPIA

I.Picelj

Author:  Cortesi Gallery, Londra / A cura di Ilaria Bignotti

Photo: www.facebook.com/croatianembassyinlondon

Cortesi Gallery di Londra è lieta di presentare The Concrete Utopia. Ivan Picelj and New Tendencies 1961-1973, una mostra che esplora le Neoavanguardie artistiche degli anni ’60 e ‘70 attraverso la produzione dell’artista croato Ivan Picelj (1924-2011). Membro fondatore del movimento Nove Tendencije, i lavori di Picelj rappresentano un’opportunità di rivisitare l’affascinante storia di questo periodo di cambiamenti e ricerche internazionali, destinate a trasformare la percezione dell’opera in relazione allo spazio e allo spettatore.

A cura di Ilaria Bignotti, la mostra comprende oltre quaranta lavori realizzati da Picelj tra gli anni ‘60 e ’70, grazie ai quali il pubblico potrà ripercorrere le tappe principali dell’intensa ricerca di un protagonista dell’arte programmata. Le opere di Ivan Picelj, straordinario inventore di forme assolute, di cristallina purezza e di smagliante intensità, sono forme fatte per ridisegnare l’esistente, nate dal rigore dell’ideazione, dalla pervicace ricerca della relazione perfetta tra la percezione e la conoscenza, costruite con la paziente attesa della ripetizione e la brillante scoperta della variazione. Forme e opere come utopie concrete, per un migliore modo di vedere, sentire e vivere nella vita di ogni giorno.

La mostra si profila come uno strumento fondamentale per interrogare, dalla prospettiva del presente, la storia dell’arte del secondo dopoguerra, riconoscendo a Ivan Picelj il ruolo centrale di artista internazionale, totale e coerente, fautore di una ricerca capace di estendersi dalla pittura all’architettura, dal design alla grafica di manifesti, cataloghi, riviste. Basta guardare, per esempio, alla mole di progetti grafici che Picelj ha ideato e disegnato per i suoi amici artisti e architetti, o per i suoi grandi “maestri spirituali”, quali Jean Arp, Pablo Picasso, Vasarely, Raphael Soto, Bruno Munari.

Il movimento internazionale Nove Tendencije (nuove tendenze) nacque a Zagabria, Croazia (allora Jugoslavia) nel 1961. Fu in quell’anno infatti che, presso il Museo di Arte Contemporanea, si tenne la prima mostra che vide incontrarsi e confrontarsi una straordinaria compagine di artisti e critici provenienti da tutto il mondo: dai gruppi ZERO e GRAV, ai gruppi N e T, da Piero Manzoni a Agostino Bonalumi, da Enrico Castellani a Paolo Scheggi.

Frutto di un lungo lavoro di ricerca, questo progetto non sarebbe stato possibile senza il prezioso supporto e patrocinio del Museo di Arte Contemporanea di Zagabria, cattedrale delle ricerche artistiche programmate, cinetiche e neo-concrete, che ha acconsentito a una serie di eccezionali prestiti, e di Anja-Picelj Kosak, figlia ed erede dell’artista, che ha supportato il disegno dell’esposizione con appassionata partecipazione.

The Concrete Utopia. Ivan Picelj and New Tendencies 1961-1973 sarà da Cortesi Gallery di Londra dal 26 maggio al 22 luglio, per arrivare a Lugano dal 14 settembre al 22 ottobre. La mostra sarà accompagnata da un catalogo ricco di apparati, documenti, fotografie dell’epoca, con un saggio di Ilaria Bignotti e introduzione di Snježana Pintarić,Direttore del Museo di Arte Contemporanea di Zagabria.

Ivan Picelj (Okučani, 1924 – Zagabria, 2011) è stato nella sua carriera pitture, sculture, grafico, designer. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Zagabria tra il 1943 e il 1946, abbandonando poi gli studi per continuare una ricerca sperimentale e lontana dalle imposizioni del linguaggio ufficiale. La sua attività di artista inizia nel 1948, ed è nel 1951 che, con gli architetti Bernardo Bernardi, Zdravko Bregovac, Zvonimir Radić, Božidar Rašica, Vjenceslav Richter, Vladimir Zarahović e i pittori Vlado Kristl e Aleksandar Srnec fonda Exat 51, il primo gruppo astratto della ex Jugoslavia, attivo durante la prima metà degli anni Cinquanta nell’allora dominante clima del realismo socialista. Svolgendo un ruolo chiave nel panorama culturale croato, il programma di Exat 51 era fortemente orientato verso l’astrattismo e la sintesi delle arti, richiamandosi al costruttivismo russo e alle esperienze Bauhaus. Nel 1959 Picelj ha iniziato una lunga collaborazione con la Denise René Gallery di Parigi, e altre gallerie internazionali come la Howard Wise di New York, la Baruch Gallery a Chicago, e la Galleria del Cavallino di Venezia. All’inizio degli anni’60 è stato fondatore e animatore di Nove Tendencije, ricoprendo anche il ruolo di graphic designer del movimento e della rivista BIT international. A partire da quegli anni Picelj ha lavorato a diversi libri d’artista a edizione limitata, coinvolgendo nella realizzazione gli amici artisti tra i quali Richter, Alviani, Vasarely nel 1962 il manifesto dal titolo Per un’arte attiva che mostrava chiaramente la sua inclinazione al pensiero d’avanguardia. Le sue opere sono presenti in musei e istituzioni quali il Museum of Modern Art di New York, il Victoria & Albert Museum di Londra, il Georges Pompidou di Parigi, il Boymans Museum a Rotterdam. Dal 2012 il Museo di Arte Contemporanea di Zagabria conserva, oltre a un nucleo di sue opere, il suo Archivio e biblioteca: dono importante fatto da Anja Picelj-Kosak all’istituzione, al pubblico e agli studiosi contemporanei.

 

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